domenica 22 marzo 2020

STEP #02 Una storia mai raccontata

Il verbo Immaginare deriva dal latino imaginari che deriva a sua volta da imago, imaginis che significa immagine. In latino tardo imago si è trasformato in immago e quindi imaginari in immaginari, la trasformazione in italiano in immaginare è dunque immediata.

Questa parola se intesa nel suo senso più comune, evoca subito una dimensione fantasiosa, irreale, migliore della realtà. 
Leopardi nella celeberrima poesia "L'infinito" scrive: "[...]io nel pensier mi fingo[...]", immagina infatti la realtà oltre la siepe.
La famosa autrice J.K.Rowling ce ne fornisce un ulteriore esempio: “Non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo: abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno, abbiamo il potere di immaginare le cose migliori di quelle che sono.”
Il celebre Albert Einstein al contrario afferma che “Ogni cosa che puoi immaginare la natura l’ha già creata.”
Secondo il filosofo Michael Novak invece “L'uomo è nato per creare. La vocazione umana è di immaginare, inventare, osare nuove imprese.”

Nella tradizione popolare inoltre sono presenti alcuni proverbi come: "Quando le braccia lavorano assai, l'immaginazione riposa" o "L'immaginazione e la paura sono peggiori della pestilenza".

Derivando dal latino "immaginare" non ha una storia di origine molto particolare ma non è difficile inventarne una; una storia anche molto semplice che derivi da fatti quotidiani e assolutamente comuni, come è successo nella cultura cinese per esempio (vedi POST #01bis).
Consideriamo dunque un viaggiatore che a seguito di un lungo viaggio sia giunto in una città grandiosa, una città di cui molto si parla per la sua bellezza; possiamo pensare che rimanendone colpito compri un disegno che la raffigura così da averne un ricordo. Possiamo inoltre supporre che una volta a casa il viaggiatore racconti la sua esperienza e mostri il disegno al suo pubblico invitandolo a chiudere gli occhi e a visualizzare il disegno nella mente, invitandolo a "immaginare la città come in presenza". 

Ecco dunque che il viaggiatore, da un semplice episodio quotidiano, ha creato un nuovo termine.

Questa è solo una storia, una delle tante che si possono inventare, ma è una storia che mette in evidenza come il linguaggio si trasformi e si reinventi in continuazione.

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